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La musa pensosa.
Viaggio nel pensiero dei filosofi greci e romani 

Colosseo, Roma 2006.

Mostra sul tema della statuaria legata alle muse, in parte utilizzando le medesime strutture allestitive
già progettate per la mostra "Il rito segreto".
Nell’ambulacro è collocata una teoria di statue e busti illuminata da fasci luminosi che seguono il ritmo dei pilastri dei fornici.
Le figure scultoree si triangolano con i reperti esposti nelle concavità metalliche della galleria interna attraverso un’apposita e diversa rotazione dei volumi metallici lenticolari, ovvero scudi. Si crea così un rapporto tra due ritmi costituiti l'uno dalle statue, nella parte esterna, e l'altro dagli "scudi", opportunamente orientati per modulare la luce del giorno miscelandola a quella artificiale della galleria più interna, anche grazie alla parziale specularità del ferro cerato. Il ritmo delle opere scultoree è reso esplicito dalla scansione ripetitiva dei raggi luminosi che tracciano le pareti scendendo verticalmente a intercettare la sommità delle opere, fornendo una sorta di controluce all’osservatore.

Qui la somma delle luci provenienti da diverse angolazioni mira ad ottenere, anche mediante un dosaggio attento della temperatura-colore, che la luce del giorno penetri all'interno quasi l’edificio fosse idealmente trasparente. Da questo artificio si ricava un senso di  straniamento che accentua la sospensione delle forme nello spazio, metafora di quella del tempo.