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Commotile

Castelsantangelo (RI) 2014 .

Le imponenti rovine della villa di Tito imperatore. Appare come una muraglia  per un grande terrazzamento ma che dietro nasconde ampi spazi vuoti, probabilmente vasche: Marco Terenzio Varrone parla di un gioco d’acqua che ricopriva la muraglia. Le fondamenta della villa vera e propria si trovano a monte della diga. Non si  esclude perciò che si trattasse di un bacino artificiale  che aveva forse anche una funzione teatrale, visto che nelle vasche sembra di individuare quelle scanalature verticali per i montacarichi che si trovano sotto l’arena del Colosseo. Può darsi che scenografie fossero fatte emergere dall’acqua, dei o chissà cos’altro. Va ricordato che fu proprio Tito a terminare la costruzione del Colosseo, con la sua complessa macchina scenica. E’ documentata anche la presenza, accanto alla villa, di un piccolo lago con un’isola galleggiante, probabilmente naturale tutta di vegetazione. Dicevano che fosse abitata, l’isoletta,  dalle  “Lynphae commotiles” ninfe in movimento appunto.

Le rovine dall’alto e sulla sinistra un casale , restaurato su progetto del gruppo Spazi Consonanti, per farne una sorta di piccolo museo della memoria del luogo con annessa foresteria per gli studiosi e archeologi.

Qui, in un ambiente voltato che era certamente parte delle sostruzioni del complesso originario, ho realizzato un’installazione dal titolo “Commotile” in omaggio a quelle famose ninfe, visto che il sito si lega fortemente alla memoria dell’acqua. Materia dell’installazione è la luce stessa, riflessa su uno specchio d’acqua creato allagando interamente il vano e disponendo  quattro attuatori subacquei sul fondo.

 

Le increspature della superficie dell’acqua sono generate da infrasuoni, non udibili dall’orecchio umano, ma in grado di muovere l’acqua e di rendersi visibili nel loro riflesso. Contrariamente a quanto appare, il movimento dell’acqua è tutt’altro che casuale: lanciati certi stimoli meccanici la massa liquida risponderà sempre, esattamente nello stesso modo e questo rende possibile imprimere all’idea un percorso, un’evoluzione (vedi “Per Silentia”).